La banalità del buono : le corchie di fave.

il

Ci sono strumenti adatti alle lunghe chiacchiere ( telefono e Skype )

 e strumenti fatti per comunicazioni veloci ( whatsapp Messenger, telegramm)
Per cui se mi devi raccontare un fatto , un accadimento lungo e complesso , importante ma anche no ,

 perché mi “ sequestri” 3/4 d’ora su whatsapp…?
All’inizio almeno si scriveva un messaggio articolato che esprimesse un concetto di senso compiuto .

Ora invece una frase di 7 parole occupa 8 messaggi, perché anche la virgola , se c’è, vuole la sua indipendenza.

Arrivano a raffica uno dietro ’altro, tipo bombardamento, portatori sani di ansia, mentre stai lì , attenta,concentrata come in una partita a tennis, a raccogliere il messaggio-pallina e rinviare al mittente velocemente prima che arrivi il successivo e tu non hai fatto in tempo a rispondere al precedente, o peggio, parte la risposta del messaggio precedente quando ti è già arrivato il successivo.

E allora richiami il precedente con la funzione “ rispondi” e cerchi di chiarire che:

“ non sono molto interessata “ non si riferisce al suo: “ non mi sento bene “

ma a: “ ti va di andare a cinema “

E che stress!

E chiamami no ?

Continua …

…Ma dopo che ora deve fare le Corchie ( bucce) di fave come mi ha insegnato zia.

Serve:

Staccare il telefono : l’amica è in agguato

  • Corchie di fave 
  • Olio
  • Aglio
  • Pepeoncino

Far lessare in acqua in cui avrete aggiunto il sale  le bucce delle fave tagliate a listarelle e lasciarle piuttosto dure.

In un tegame soffriggere aglio e peperoncino nell’olio,aggiungere le bucce lessate e scolate dall’acqua e lasciare cuocere qualche minuto . 

Lascia un commento